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venerdì 6 luglio 2018

In cammino verso Compostela - Recensione

Salve a tutti, lettori!
Oggi ho il piacere di parlarvi di un volume molto speciale. Si tratta di un'autrice italiana, che è riuscita a narrare in poche pagine il suo viaggio. Sto parlando di:

In cammino verso Compostela
Autore: Beatrice Masci
Casa editrice: Montag
Numero Pagine: 67
Prezzo di copertina: 12 euro


Ogni anno centinaia di migliaia di persone intraprendono il Cammino verso Santiago de Compostela. Un cammino che non è soltanto una prova fisica, ma un vero viaggio dentro se stessi. Con passione, ironia e arguzia, Beatrice Masci fa raccontare ai suoi piedi gli ottocento chilometri percorsi in 33 giorni, con una vera e propria immersione nella sacralità dei luoghi percorsi e dei pellegrini incontrati, in un'alternanza di sorrisi e riflessioni che faranno "bere" al lettore il racconto di un cammino in cui si "annullano le differenze e si arriva all'essenziale".








Il cammino verso Santiago de Compostela, è sicuramente un'esperienza che andrebbe fatta, una volta della vita. Non è solo un viaggio, è un modo per crescere, cambiare e riflettere.
Beatrice Masci, in questo volumetto, ci racconta, in modo molto particolare, il suo pellegrinaggio.
Infatti questo è il vero e proprio diario del viaggio dell'autrice, contornato da fotografie scattate direttamente da lei. Avrei preferito fossero state a colori, per immergermi ancora di più in quei luoghi.

Non viene raccontata l'esperienza giorno dopo giorno, ma vengono trattati i punti più salienti e importanti del cammino. Questo ha reso certamente più leggera la vicenda, rendendo la narrazione più scorrevole.

Ho parlato di uno stile di scrittura particolare, infatti, sin dall'inizio è presente il discorso diretto, in alcuni punti, nel quale non si capisce immediatamente chi stia parlando. Pian piano, nel corso della lettura, si riesce ad entrare nella tecnica narrativa dell'autrice e si apprezza certamente.


"La verità è che il Cammino di Santiago è una delle poche esperienze non inventate dalla pubblicità. E' nato prima ancora degli ostelli, dei centri di accoglienza. E' nato quando si viaggiava solo con un bastone e una sacca per trasportare il cibo che si raccoglieva lungo la strada. L'organizzazione è arrivata molto dopo. Per questo resta una delle pochissime attività umane che continuano a necessitare davvero di poco: la pubblicità e la promozione turistica restano in secondo piano, faticano a trovare spazi di manovra. E per fortuna!"


Oltre alla narrazione delle vicende, ci sono anche le riflessioni personali dell'autrice, ciò che ha realmente provato, questa è stata la parte che ho preferito.
 Essendo un diario di viaggio, avrei voluto che desse maggior peso ai luoghi, a ciò che ha provato stando lì.

Nonostante qualche difetto, mi sento di consigliarlo a chi ha intenzione di intraprendere lo stesso viaggio. Sicuramente può essere interessante approcciarsi a questo tipo di lettura e ad un'autrice italiana, che, ammetto, ha davvero talento!



Voi lo avete letto?
Vi interesserebbe farlo?
Fatemelo sapere qui giù nei commenti, e... Buone letture!

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