Oggi voglio parlarvi di un romanzo conosciutissimo ai più, di uno degli autori più conosciuti del mondo: Stephen King.
Nel 2019 sono entrata in contatto con questo scrittore, ma non con i suoi romanzi, quanto più tramite i film tratti dalle sue opere.
Sono sempre stata incuriosita molto da King, ma nutrivo una sorta di timore reverenziale.
E se non mi fosse piaciuto?
E se mi fossi spaventata già dalla prima pagina?
Ho guardato Shining, It e Doctor Sleep, e sono rimasta incredibilmente colpita dalla storia e dalle idee dietro quelle che vengono banalizzate come "storie horror". In realtà ho trovato molto di più in tutte queste opere cinematografiche citate, quindi ho deciso che nel 2020 avrei iniziato a leggere effettivamente le opere del maestro dell'horror.
Ho iniziato da Carrie, la sua prima pubblicazione, e subito ho trovato la vicenda interessante, ma non per quanto sia horror, ma per la critica sociale che King sia riuscito a muovere, sia nei confronti di alcuni approcci alla religione, sia nei confronti degli adolescenti.
Non sono qui per farvi una vera e propria recensione di quest'opera, ma semplicemente per parlarvene in modo personale.
Questo è il mio primo approccio all'autore, spero capiate il timore reverenziale che nutro per King.
Carrie
Autore: Stephen King
Casa editrice: Bompiani
Prezzo di copertina: € 12,00
Numero di pagine: 224 - Brossura
Carrie è un'adolescente bullizzata dai suoi compagni di scuola.
Ma Carrie è anche una ragazza speciale, infatti ha dei poteri telecinetici, è in grado, cioè, di spostare gli oggetti con la mente.
Questa sua capacità inizialmente capita in modo casuale, poi quando è arrabbiata, infine riesce a controllarla.
Lo stile narrativo è molto particolare, la storia di Carrie, infatti, ci viene raccontata in modo frammentario, grazie a dichiarazioni, ricordi, interventi, ricostruzioni e sopravvissuti del ballo studentesco. Ho trovato questo espediente narrativo davvero interessante, perché innovativo e diverso dal solito.
La storia fin da subito si rivela tragica. Per me, un bravo scrittore, è quello che fa empatizzare con i personaggi, tutti. E in questo romanzo, fin dalle prime pagine, ho trovato un grandissimo legame con Carrie, provando irritazione nei confronti dei personaggi che la circondano, dai suoi compagni di scuola, agli insegnanti, a sua madre.
La madre è un personaggio estremamente particolare, una donna bigotta, legatissima alla religione, fin troppo, tanto da averla fatta praticamente impazzire. La madre di Carrie non è una mamma, infatti non le vuole bene, anzi. Sembra quasi odiare sua figlia, e in diverse occasioni è stata pessima con lei.
Carrie è vittima della mania religiosa della madre. Perché in questo romanzo la madre è vittima di una vera e propria mania, la religione Cristiana è vista in modo estremo. La donna è totalmente vittima della religione, che colpisce sua figlia e lei stessa.
E' un romanzo dallo stile narrativo estremamente innovativo, che consiglio di leggere a chi ha voglia di sperimentare e provare ad avvicinarsi ad un autore che merita sicuramente il successo che ha.
Voi avete letto qualcosa di Stephen King?
Fatemi sapere qual è il vostro preferito.
Ciao, Chiara! ^^
RispondiEliminaSono quasi sicura che questo sia stato anche il mio primo romanzo di Stephen King, ancora ai tempi delle scuole medie o giù di lì... Concordo perfettamente con quello che hai scritto: al di là della componente "horror", questo è un libro che ha ben altre virtù, e serve a mostrare perfettamente la stoffa di cui è fatto il Re del Brivido! :) Non saprei dirti qual è il mio preferito fra i suoi libri, perché me ne sono piaciuti moltissimi (altri, invece, li ho detestati...); ma fra quelli che ho apprezzato di più, ci sono sicuramente "Il gioco di Gerald", "Stagioni Diverse" e la serie de "La Torre Nera! :D