Salve a tutti, lettori!
Oggi tocca a me scrivere un articolo su Houdini, in particolare voglio approfondire l'Illusionismo accanto alla figura di Houdini, personaggio che compare nel romanzo In fuga da Houdini, di Kerri Maniscalco.
Per leggere la mia recensione del romanzo, cliccate qui.
Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l'America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata – compresa l'esibizione di un giovane e promettente artista della fuga – sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l'altra, giovani donne vengono trovate morte. Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna – con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi – si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull'identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?
Il nome di Harry Houdini non vi sarà nuovo, lo so. Infatti, è stato uno dei più celebri illusionisti ed escapologi della storia. Ma, che cos'è l'illusionismo?
Si tratta di uno spettacolo durante il quale un mago utilizza dei trucchi sia fisici che psicologici, per intrattenere e meravigliare lo spettatore.
Harry Houdini è uno dei più grandi illusionisti della storia. Egli iniziò ad esibirsi all'età di 16 anni, nel 1891, dopo aver cambiato il suo nome in quello che noi conosciamo in onore di un mago francese, Jean Eugène Robert-Houdin, che egli tanto ammirava, poiché chiamato "il rinnovatore dell'arte magica", nonché il padre della magia moderna.
Houdini all'inizio della sua carriera non ebbe molto successo.
Inizialmente si dedicò alla Cartomagia, ovvero ai giochi di carte, mezzo tramite il quale realizzava grandi effetti di illusionismo, facendosi chiamare il re delle carte.
Si esibiva nelle birrerie, posti per soli uomini, e di basso calibro. La sua intera esibizione durava 15 minuti. Il miglior trucco che portò in scena, assieme al suo amico Jacob, fu quello che battezzò Metamorfosi. Si faceva rinchiudere a chiave in un baule, che aveva uno sportello segreto che si apriva verso l'interno, e che veniva poi legato e nascosto dietro un paravento. Dopo qualche minuto usciva sul palcoscenico e quando il paravento si toglieva, il pubblico notava il baule chiuso a chiave.
Per questo trucco aveva bisogno di un complice molto abile e veloce, e Jacob non fu all'altezza del suo grande genio, quindi dopo pochi mesi i due si separarono.
Il successo di Houdini arrivò quindi con l'escapologia. Riusciva a stupire tutti gli spettatori riuscendo a liberarsi con grande maestria dalle manette, dalle catene, oppure corde, ma anche dalle camicie di forza, addirittura riuscendo a penzolare da una corda oppure restando immerso nell'acqua.
Nel 1908 inventò il numero dell'evasione dal bidone d'acqua. Un bidone di ferro alto un metro e sette centimetri venne incollato al centro di un telo steso sul palcoscenico. Il bidone era riempito d'acqua ed egli vi entrò, restando sott'acqua tre minuti e trenta secondi. Egli riuscì ad uscire da un armadietto lì vicino, grondante d'acqua, con i polsi ammanettati.
Nel 1913 riuscì a portare il numero della cella della tortura cinese dell'acqua, che consisteva nel restare a testa in giù in una cassa di vetro e acciaio piena d'acqua e chiusa a chiave.
Il suo successo crebbe ancora, diventando una figura di spicco in tutto il mondo, tanto da riuscire persino a mettersi in contatto con il papà di Sherlock Holmes: Sir Arthur Conan Doyle.
Si dedicò persino a smascherare i medium, grazie alla sua spiccata astuzia.
Un artista instancabile, e un illusionista con i fiocchi, i cui numeri restano ancora impressi nella storia.
Attorno alla sua morte aleggia un alone di mistero, in quanto le voci ufficiali parlano di morte per peritonite, dovuta alla rottura dell'appendice, nella notte di Halloween del 1926. Recentemente, però, sono tornate a galla alcune supposizioni circa una morte per avvelenamento.
Poco prima di morire fece un patto con Bess, dicendole che l'avrebbe contattata dall'aldilà tramite un messaggio in codice convenuto "Rosabelle, rispondi, parla, prega, rispondi, guarda, parla, rispondi, rispondi, parla". Proprio per questo, tutte le notti di Halloween, per i dieci anni successivi la sua morte, Bess tentava di entrare in contatto con suo marito.
Nel 1936, dopo un'ultima fallimentare seduta sul tetto del Knickerbocker Hotel di Los Angeles, Bess spense la candela, e disse "Anche la mia ultima speranza se ne è andata. Non credo che Houdini possa tornare da me o da chiunque altro. Ho mantenuto viva la fiamma accanto alla fotografia di Houdini per dieci anni, ma è giunto il momento di spegnerla. Buona notte Harry".
Alcune fonti però riportano che Houdini ce l'avesse fatta davvero ad entrare in contatto con la sua amata, pochi anni dopo, riuscendo a sfuggire persino la morte.
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