Salve a tutti, lettori!
Oggi ho la possibilità di partecipare, grazie ad Elisa Costa dell'agenzia letteraria Saper Scrivere, al blog tour dedicato al romanzo Ultimo sangue di Diego di Dio.
Questo è stato l'ultimo giorno del blog tour dedicato, e voglio brevemente ricordarvi quelle che sono state le tappe.
20 giugno: Paper Purrr – Il ruolo della donna nel noir tradizionale e contemporaneo
21 giugno: La libreria di Anna – La protagonista
22 giugno: Buona Lettura – Intervista all’autore
23 giugno: Amore per i libri e non solo – I personaggi
Il giornale di Roberto B. – Intervista doppia ad Alisa e Buba
24 giugno: Les Fleurs Du Mal – La Camorra e il contesto malavitoso
Hope and Paper – Le ambientazioni
Vi parlerò nei prossimi giorni in modo più approfondito di questo romanzo con una recensione, nel frattempo, però, vi lascio alcune informazioni a riguardo.
Ultimo Sangue
Autore: Diego Di Dio
Casa editrice: La Corte Editore
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Alisa e Buba sono due sicari professionisti. Lavorano spalla a spalla nella Napoli in cui si consuma una guerra taciturna tra due imperi criminali. Quando don Luigi e suo figlio Gabriele vengono brutalmente uccisi, però, tutto cambia. Donna Teresa, ora vedova e assetata di vendetta, assolda i due killer per porre fine, una volta per tutte, all'intera vicenda. La boss del crimine ha una missione per loro: trovare e ammazzare la figlia di don Pasquale, responsabile di aver ordito il piano che ha portato allo sterminio della sua famiglia. In questo mondo di corruzione, fatto di armi e incline ai tradimenti, si muovono Alisa e Buba, che nel frattempo devono fare i conti con un passato dal quale non vorrebbero fare altro che fuggire. Perché non sono solo assassini. Sono due sopravvissuti. E in una realtà divorata dall'odio e consumata dal desiderio incontrollabile di potere, sanno che possono fidarsi solamente l'uno dell'altra. Ma sarà sufficiente? Un'ultima missione, un'ultima rivincita, un ultimo sangue.
Ultimo sangue è un noir, ed è stato il mio primo approccio alla scrittura di un autore particolarmente interessante, Diego Di Dio.
Leggere questo romanzo è stato un vero e proprio viaggio attraverso tre città: Salerno, Napoli e
Castel Volturno.
Parlare di viaggio mi sembra particolarmente adatto, perché attraverso la sua scrittura l'autore ha saputo farmi visitare dei luoghi che - ahimè - non ho ancora avuto la possibilità di vivere.
Infatti Diego Di Dio è stato particolarmente abile nel mostrare al lettore dei particolari che soltanto chi ha vissuto e assaporato quei luoghi è in grado di descrivere.
Partendo da Salerno nel 1997 - venti anni prima dell'inizio della vicenda - passando per Napoli, la narrazione prende piede a Castel Volturno.
Salerno, con il suo lungomare deserto, vero protagonista del .
"Le palme che s’innalzano nella notte sembrano guardiani disposti lì a protezione della piazza."
"Il lungomare, adesso, ha la perfezione leggera delle cose abbandonate. Senza traffico, senza rumori. Il vento che rimescola ogni cosa, il mare in lontananza che fa la voce grossa, la spuma delle onde che s’intravede appena. Non c’è nessuno."
Ho apprezzato moltissimo quanto le descrizioni dell'ambiente e dei luoghi nel romanzo vadano pari passo con le emozioni dei personaggi e l'andamento della vicenda. La potenza delle descrizioni di Diego Di Dio sta proprio in questo: riuscire ad infondere nel lettore delle forti emozioni anche soltanto con la descrizione dell'ambiente circostante.
Passando per Napoli, tante sono le descrizioni che mi hanno colpito, mostrandomi, quasi come in una cartolina, le bellezze di una città piena di contraddizioni.
"La porta è una ragazzina soffocata dalla crescita sgraziata dei palazzi circostanti, come se lo sviluppo urbanistico abbia avuto un unico scopo: prevaricare. Il bassorilievo del re Ferrante emerge, spaventoso, al di sopra dell’arco a tutto sesto. Sembra quasi che il re, a cavallo e bardato di armatura, voglia sfidare il temporale, protetto dalle due gigantesche torri di piperno."
Pagina dopo pagina l'autore ci mostra il continuo dualismo di una città splendida, alla quale non mancano lati oscuri.
"Il vicolo che si apre di fronte a noi è un cunicolo buio, un budello di ombre flagellato da una bufera pazzesca. Pozzanghere e piccoli laghetti si aprono ai nostri piedi, mentre da un tombino intasato zampilla una cascata di acqua putrida. La zona, di giorno, è un piccolo inferno a cielo aperto, un circo arricchito da prostitute multietniche e borseggiatori professionisti. A quest’ora ci sono solo lampioni malfunzionanti, interi pezzi di strada inghiottiti dall’oscurità, miasmi di fogna e residui di mondezza che galleggiano a pelo d’acqua."
Leggere Ultimo sangue, vuol dire essere avvolti da una storia accattivante, ma anche poter guardare con l'occhio di chi ha visitato e vissuto città e luoghi di cui si legge, splendidi, eppure spesso in grado di far rabbrividire.
Non posso far altro che consigliarvi la lettura di questo romanzo, soprattutto per lo stile di scrittura dell'autore, particolarmente vivido in grado di far percepire colori, sapori e odori di una terra estremamente difficile da dimenticare.
Ringrazio moltissimo Elisa Costa e l'agenzia letteraria Saper Scrivere per avermi permesso di partecipare a questo splendido Blog Tour.
Buone letture!