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venerdì 2 dicembre 2022

Oscuri talenti, di J.M. Miro - Bompiani | Recensione

 Salve a tutti, lettori!

Con immensa gioia posso parlarvi di un romanzo che mi ha colpito fin da subito. Spinta dalla trama e - ammetto - anche dalla sua splendida veste grafica, sono stata convinta a leggerlo. 


Oscuri Talenti

Autore: J.M. Miro

Casa editrice: Bompiani

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1882. Londra è una città grande come il mondo, dove è facile perdersi, soprattutto se l'unico posto che finora hai chiamato casa è un paesino nel delta del Mississippi o un circo itinerante del Midwest. Charlie e Marlowe sono approdati nel Vecchio Mondo, sotto cieli carichi di nebbia e fuliggine, fino al 23 di Nickel Street West, per andare incontro a una nuova vita in un luogo dove sentirsi finalmente al sicuro, dove i loro talenti non saranno solo fonte di diffidenza, equivoci, dolore e solitudine. Ma ad attenderli c'è un terribile morvide, un non-morto, assetato di sangue, pronto a tutto per servire il suo oscuro signore. Per fortuna ci sono anche gli angeli custodi: Mrs Harrogate con la veletta sempre abbassata a coprire una voglia purpurea e la forza austera, Mr Coulton che nasconde la gentilezza sotto una dura buccia, e Alice Quicke, investigatrice privata decisa a cambiar vita. E via di nuovo, in viaggio alla volta della Scozia, verso una scuola unica nel suo genere, per sfuggire a una figura di tenebre e fumo che non si arrenderà fino a quando Charlie e Marlowe non saranno suoi. Tra meraviglie e tradimenti, passato e futuro, slanci di vita e rischi incalcolati, un manipolo di amici cercano di far luce dove tutto è tenebra, per scoprire la verità sui loro doni e sulla natura di ciò che li sta perseguitando, per arrivare a capire che a volte le gioie più grandi ci arrivano per mano dei mostri peggiori.



Oscuri talenti è un romanzo fantasy, primo volume di una trilogia, ambientata nell'Ottocento tra una cupa e labirintica Londra e la Scozia, dove una scuola - il Carnidale Institute - si propone di salvaguardare quelli che vengono chiamati Talenti, ovvero dei bambini con dei poteri particolarmente oscuri e spesso pericolosi per chi li circonda.


"E dunque noi cosa siamo? Noi talenti. Siamo mostri? Le nostre differenze non si tramandano da madre a figlio. Ma sono variazioni che esistono dacché esiste la storia, variazioni che si sono manifestate secondo strade ripetute e prevedibili. I talenti sono sempre esistiti. E sempre esisteranno.”



La trama di base potrebbe ricordare storie come La casa per bambini speciali di Miss Peregrine, di Ransom Riggs, eppure quella di J. M. Miro, nonostante non sia una vicenda particolarmente innovativa mi ha convinto pienamente per diversi aspetti. 

Primo tra tutti la splendida penna di J. M. Miro, particolarmente descrittiva, attenta a tutti i dettagli e in grado di costruire un'atmosfera cupa e oscura. La scelta di ambientare buona parte della storia in una Londra di fine Ottocento, caratterizzata da nebbia, oscurità e spesso sporcizia, non fa altro che far crescere nel lettore un senso di tensione e insicurezza che scorre lungo tutto il romanzo, lasciandolo coinvolto, anche emotivamente, dalla prima all'ultima pagina.


"E così andò, portando la sorella fuori, nelle strade pericolose, nella malattia, per la prima volta da mesi. Cadeva una pioggia calda. Guidò Teshi oltre la viuzza e attraverso una strada acciottolata piena di risciò abbandonati e immobili, e poi lungo un altro vicolo, nel quartiere dei poveri. I morti erano accatastati sul pianale dei carri, nell'aria c'era puzzo di malattia e miseria."


Nonostante sia una storia particolarmente densa - che conta più di seicento pagine - Oscuri talenti si lascia leggere molto velocemente, facendo in modo che il lettore sia immerso dalla nebbia che aleggia tra le pagine e un alone di fumo che incalza i protagonisti della vicenda, tutti splendidamente caratterizzati in ogni minimo dettaglio.
 

"Il nostro potere, Komako... Si chiama arte della polvere, da dove vengo io. Ti fa paura ogni tanto? Deve farti male usare il tuo dono... E non puoi farlo a lungo senza perdertici, vero?"
Lei annui, le dita alle labbra, timorosa di parlare.
"Anche per me è così," disse l'uomo, la voce colma di tristezza.


Un romanzo dark fantasy sulle difficoltà di essere diversi dagli altri, ma anche sulla sua importanza. Una storia che consiglio senza alcun dubbio a tutti gli amanti del genere. A chi ricerca un romanzo di intrattenimento, dalle cupe atmosfere, tipiche della Londra vittoriana. 


Ringrazio immensamente la casa editrice Bompiani per avermi gentilmente inviato una copia del romanzo.

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