mercoledì 22 febbraio 2017

Non sei mica il mondo - Recensione

Salve a tutti, lettori!
Oggi voglio parlarvi di una Graphic Novel gentilmente inviatami dalla casa editrice. 
Ho dei sentimenti contrastanti a riguardo, perciò spero di trovare riscontri positivi o negativi che siano. 

Non sei mica il mondo, di Raphaël Geffray.
Casa editrice:Tunué
Collana Tipitondi
Prezzo di copertina: € 16,90

La storia parla di un bambino di otto anni, Bené. E' un bambino particolare, perché non sa leggere, né scrivere. Ed è violento, proprio per questo motivo è stato espulso da diverse scuole. 
La narrazione inizia una mattina particolare, il primo giorno in una nuova scuola. La preside di questo istituto è perfettamente al corrente dei problemi del ragazzo, in particolare sa bene che il ragazzo ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, per via della sua rabbia. 
E' Carnevale, e la nuova maestra assegna un compito: disegnare una maschera e scrivere qualcosa a riguardo. Tutti i bambini sono intenti nel lavoro, tranne Bené, che viene deriso dai compagni, poiché non sa scrivere

Questo provoca nel ragazzo una forte rabbia, che si trasforma in violenza. Per questo motivo viene messo in punizione. Da qui inizierà la vera sfida, sia per Bené, che per la sua insegnante, una giovane donna determinata nel voler riempire le lacune del ragazzo. 
Quello che ho apprezzato particolarmente è stata la determinazione della maestra, nonostante le difficoltà dell'alunno, la rabbia che lo caratterizza, la scarsa scolarizzazione, l'incapacità di ascoltare, e - soprattutto - la preside che tenta di scoraggiarla. Per tutti Bené è semplicemente un bambino problematico e svogliato, non interessa davvero alla maggior parte del corpo docenti (incarnato nella figura della preside stessa) insegnargli qualcosa, piuttosto vogliono meno complicazioni e problemi possibile. Per tutti il loro compito termina al suono della campanella, la maestra Valentine, invece, è una vera e propria insegnante, una guida per il ragazzo. 

La lettura è stata intensa, ma non immediata, infatti è difficile da comprendere. Molte tavole, e determinate scene sono da interpretare. Io, personalmente, ho apprezzato parecchio il dualismo tra le due tipologie di insegnanti. Credo, infatti, che sia una categoria estremamente importante, sia per i ragazzi, che per il loro futuro. Bisognerebbe accostarsi a questa professione, soltanto se realmente determinati ad aiutare i giovani nel corso della loro formazione. 


I professori, di qualsiasi scuola siano, hanno tra le mani il futuro dei loro ragazzi, e dovrebbero comportarsi alla stregua di genitori per la loro dedizione e il loro interesse nei confronti degli alunni. 

La maestra Valentine dovrebbe essere d'esempio per tantissimi. Bené, infatti, è un ragazzo che viene trascurato molto da sua madre, una donna superficiale, che si occupa soltanto del suo aspetto fisico, e non si cura affatto di suo figlio, un bambino problematico. 
La problematicità del protagonista della vicenda è ricalcata ancora di più dai colori cupi, dai tratti rabbiosi dell'autore. I disegni mi sono piaciuti particolarmente, li ho trovati congeniali alla storia, ma soprattutto mi sono serviti per entrare in sintonia con i toni della vicenda, con la rabbia e la solitudine di Bené. 


Nonostante sia un fumetto della collana Tipitondi, ossia destinata ad un pubblico piuttosto giovane, lo consiglierei ad un pubblico più maturo, in particolare a tutti gli insegnanti, di ogni scuola, dall'asilo alle superiori. Da questa storia dovrebbero imparare la tenacia nel dedicarsi ai giovani. 


Leggerete questo fumetto?
Fatemelo sapere qui giù nei commenti, e... Buone letture! 


3 commenti:

  1. Devo ancora leggerlo ma credo sarà una lettura sicuramente diversa dal solito!

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    1. Sì, assolutamente! E' una lettura molto particolare! Te lo consiglio molto. :)

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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