martedì 8 febbraio 2022

Intervista con Antonella Arietano - autrice di Ruadh Breagh | LCS Romance & Valentine

 Salve a tutti, lettori!

Ho avuto l'immenso piacere di poter intervistare Antonella Arietano, autrice di Ruadh Breagh, di cui troverete la recensione tra pochissimi giorni qui sul blog. 





 ANTONELLA ARIETANO:

Sono nata nel 1980 e credo fermamente che gli anni Ottanta siano i migliori di sempre: la musica migliore, i migliori cartoni animati, le merendine del Mulino Bianco e Cristina d’Avena. Abito in un piccolo paese molto pittoresco vicino a Lugano, in Svizzera, con i miei tre figli, il mio compagno di vita e d’avventure e un pastore svizzero bianco di nome Axel. Insegno alla scuola dell’infanzia, felice del fatto che ogni giorno non so mai che cosa mi porterà: lavorare con i bambini è una continua sorpresa! Mi piace sapere di essere tante cose: una mamma, una maestra, una narratrice di fiabe, una sognatrice. Tutto questo va a finire inevitabilmente in ciò che scrivo.

Nei miei libri si riflette la mia costante ricerca del magico, inteso come scoperta della magia nella vita quotidiana. Ho pubblicato con Triskell Edizioni la prima edizione de I Talenti delle Fate e di Amber – L’isola perduta, entrambi disponibili in una seconda pubblicazione, la prima versione del racconto fantasy Cuore e il romanzo contemporaneo Ali di farfalla.



Ciao Antonella, benvenuta!

Ciao, è un piacere!




Partecipi all’evento LCS Romance & Valentine con il tuo libro “Ruadh Breagh” di cui pubblicherò la recensione fra pochissimi giorni. Ti va di presentarti ai lettori e di presentare il tuo libro?

Certo! Sono un’amante di fiabe e folklore, e negli ultimi anni mi sono divertita a inserire questi generi letterari in ciò che ho scritto. Ho quindi provato a creare delle storie a metà strada tra il mondo reale e quello magico, anche perché sono convinta che ci sia un gran bisogno di incanto e magia, al giorno d’oggi. 

Così è nato “Ruadh Breagh”: una sorta di retelling di una fiaba molto famosa, “La sirenetta”, unitamente alla ripresa di un’antica leggenda scozzese legata alle selkie, creature fatate capaci di tramutarsi indossando una pelliccia di foca. 

Il protagonista, Ian, innamorato di una di loro, dovrà scendere a patti con una strega per riuscire a coronare il suo sogno d’amore impossibile. Sarà pronto a pagare il prezzo dell’incantesimo? Tra l’altro, la stesura di questa novella mi ha portata a esplorare un paese che adoro, la Scozia: non ci sono ancora stata, ma studiarne i luoghi e le tradizioni mi aiuta a sentire più vicina la realizzazione del mio sogno di poterla visitare.




Puoi citare una caratteristica che ti accomuna al/ai protagonista/i del tuo libro?

Come Ian, tendo a essere sono piuttosto impulsiva. Ne sono consapevole, perciò a volte cerco di prendere tempo prima di reagire in qualsiasi situazione. Solo che non sempre ci riesco!




C’è una scena o un evento del tuo libro che è stato profondamente modificato o eliminato, e che avrebbe influito sulla trama modificandola rispetto a com’è adesso?

Il personaggio di Kathleen è nato all’improvviso, non era previsto nella prima trama che mi è venuta in mente. Per poterla inserire ho dovuto ripensare completamente la seconda parte del testo. 

Anche il personaggio della strega è stato rivisto in corso d’opera, finendo per diventare parte integrante della vicenda. Di più non posso svelare, rischio di anticipare troppo!




C’è stato un momento, durante la stesura, in cui hai pensato “mollo tutto”?

Sì, a un certo punto ero bloccata e non sapevo più come gestire la conclusione della storia. Avevo l’impressione che fosse tutto troppo fantasioso, troppo assurdo, che la trama non potesse reggere. Non riuscivo a vedere il finale e mi sembrava che nessuno avrebbe mai potuto trovare interessante un racconto del genere. Per fortuna ho avuto l’ispirazione e ho potuto concludere la stesura.




Come è nata l’idea di dedicare un romanzo alla figura mitologica celtica dei Selkie?

Ero in barca a vela, e stavo osservando la riva del lago che scorreva. Improvvisamente mi è tornata in mente una fiaba (sarebbe meglio dire brandelli di fiaba, non la ricordavo per intero): c’era una donna che era in grado di tramutarsi in foca grazie a una pelliccia, e un uomo gliel’aveva portata via per indurla a sposarlo, sapendo che senza di essa non avrebbe mai più potuto trasformarsi. 

Ho pensato che se io avessi scritto la storia di un giovanotto innamorato di una creatura fatata di questo tipo, non lo avrei fatto agire in modo così bieco. Allora mi è tornata in mente la fiaba della sirenetta, che si mette in gioco per amore di un principe, e mi è venuta voglia di giocare a cambiare le carte in tavola: se fosse stato l’umano, stavolta, a rischiare il tutto per tutto per una selkie? 

Ecco, tutto è cominciato così!


Ci sono tematiche particolari che affronta il tuo romanzo? Quali? Perché hai scelto di parlarne?

In “Ruadh Breagh” un tema importante è quello dell’amore che non può essere costretto. 

Mi spiego: il fatto di essere innamorati non ci autorizza a pretendere di cambiare la natura della persona che amiamo. Dobbiamo accettarla per ciò che è, o rinunciare. È una tematica molto attuale, considerati i numerosi casi di violenza sulle donne che vengono citati quasi quotidianamente dai media: l’amore che diventa possesso, che soffoca e opprime. 

Ian è chiamato a fare esperienza di questo, e dovrà scegliere che tipo di persona diventare. A essere sincera, non mi era così chiaro che avrei finito per parlare di questo aspetto, quando ho iniziato a scrivere la novella; quando me ne sono resa conto, ho anche compreso che era necessario affrontare la narrazione in modo diverso, perciò mi sono adattata.


Quali sono i tuoi progetti futuri? Stai già lavorando a un nuovo romanzo?

Quest’anno per Natale mi sono regalata la partecipazione per un anno a un corso di scrittura e tecniche narrative; l’idea è progettare e scrivere un nuovo romanzo facendo pratica di ciò che imparerò seguendo le lezioni. Mi sono detta che era ora di crescere un po’, come scrittrice, e avevo anche voglia di dedicarmi a un nuovo progetto, perciò mi è parsa una buona idea unire le due cose. 

Non posso ancora svelare molto del lavoro in cantiere, anche perché sono ancora in fase di costruzione dei personaggi e dell’ambientazione. Posso solo dire che stavolta non ci saranno magie né creature fatate: ho scelto di muovermi nel mondo reale, ho bisogno di novità!


Grazie per l’intervista!


Grazie a te, è stato un piacere!

Potete trovare il suo libro - Ruad Breagh - cliccando qui.