martedì 1 giugno 2021

La lunga marcia, di Stephen King (Richard Bachman) | Sperling & Kupfer

 Salve a tutti, lettori!

Oggi voglio parlarvi del primo romanzo scritto da Stephen King. 


La lunga marcia

Un incubo on the road che solo Stephen King poteva costruire.

Dal confine con il Canada fino a Boston a piedi, senza soste. Una sfida mortale, con un regolamento implacabile, per cento volontari: un passo falso, una caduta, un malore, e si viene abbattuti. Ma chi riesce a tagliare il traguardo otterrà il Premio. Lungo il terribile percorso, scandito dagli incitamenti della folla, fra i partecipanti si creano rapporti di sfida, di solidarietà e di lucida follia... Il ritratto di un'America cinica e spietata.

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Pubblicato sotto lo pseudonimo di Richard Bachman, è stato il primo romanzo scritto da Stephen King. 
Si potrebbe catalogare nel genere distopico. 


In questo mondo alternativo, cento volontari vengono scelti da una lista per partecipare alla Lunga Marcia, una marcia che inizia dal Canada e finisce a Boston. 


Camminare per giorni, senza mai potersi riposare, mantenendo sempre una velocità di sei chilometri l’ora, è una vera e propria impresa. Infatti fin troppo spesso i partecipanti muoiono nel corso della marcia. Quando un partecipante rallenta, riceve un’ammonizione, fino ad un massimo di tre. A quel punto viene concesso mezzo minuto per recuperare, altrimenti viene ucciso con un colpo di fucile.

Il vincitore della Lunga marcia, però, potrà avere tutto quello che desidera per tutto il resto della sua vita. Ma di certo non sarà facile arrivare indenne alla fine. 


Leggendo questo romanzo, il lettore si ritrova a soffrire e a faticare insieme ai partecipanti, che avranno reazioni diverse di fronte alle difficoltà che si troveranno a dover superare.


Grazie al suo stile di scrittura, Stephen King ci fa immedesimare in questo duro viaggio, rendendo faticosa la lettura, parola dopo parola, passo dopo passo. 


E sta proprio in questo la maestria e la forza delle parole dell’autore: far immedesimare il lettore, facendolo riflettere su quanto la vita - come la Lunga Marcia - sia faticosa, e che alla fine non siamo mai la stessa persona di quando abbiamo iniziato il nostro cammino. 

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