Salve a tutti, lettori!
Oggi vi parlo di un romanzo che mi ha divertito molto, facendomi riflettere parecchio, su diverse tematiche.
Si tratta di un romanzo auto-pubblicato, e ringrazio molto l'autrice per avermi inviato la copia.
Potete acquistarlo su Amazon, cliccando qui.
Quando annunciò ai genitori di aver conosciuto un ragazzo musulmano sapeva che convincerli ad accettarlo non sarebbe stato facile. Fu l’ironia a salvarla.
Questo è il diario di Alice, una romana trapiantata a Londra. Da anni è innamorata di Kahil, un ragazzo franco-algerino. Entrambe le famiglie sono contrarie alla relazione, ma mentre i genitori di Alice alla fine capitolano, quelli di lui sono irremovibili.
Sullo sfondo di una Londra vista con gli occhi di una straniera, tra un lavoro impegnativo nel cuore della City e fine settimana in giro per l’Europa, Alice vive la contrastata storia d’amore con una forte dose di umorismo.
Si evince immediatamente, fin dal titolo, che questo è un romanzo divertente.
Infatti Alice, la nostra protagonista, ci rende partecipi dei suoi pensieri più intimi, narrando questa storia attraverso il suo diario.
La ragazza non si prende troppo sul serio, è una persona divertente, e schietta. Riesce sempre a combinare qualche guaio, e a fare delle figuracce. E' però una ragazza molto forte e intraprendente. Pur essendo molto giovane, ha deciso di trasferirsi a Londra a cercare lavoro.
E' una protagonista davvero interessante, con cui entriamo a contatto conoscendo i suoi pregi e difetti, grazie alle sue parole buttate giù in un diario. Mentre leggevo, ho immediatamente pensato a Il diario di Bridget Jones: una protagonista autoironica, goffa e divertente.
Alice racconta in modo molto schietto una realtà molto attuale: la vita di giovani italiani trapiantati all'estero, alla ricerca di un lavoro appagante, in particolare a Londra. Ad aggiungersi alla sua vita non così facile, c'è la sua relazione che procede a gonfie vele con Kahlil, un ragazzo franco-algerino. Le loro famiglie, però, sono contrarie a questa relazione che sembrerebbe essere impossibile, poiché i due vengono da due realtà culturali diverse.
Lo stile ironico e divertente sottende una critica alla società odierna che, seppur sia avanzata sotto diversi punti di vista, resta ancorata ad assurdi pregiudizi.
Oggi più attuale che mai, "La vincerò mai una pecora?" è un romanzo che apre una finestra sulle vite dei giovani stranieri a Londra. Una critica al razzismo, una riflessione sui rapporti a distanza. Kahlil e Alice, infatti, vivono una relazione a cavallo tra Londra, Parigi e Roma, con la convinzione che, se se l'amore è forte, differenze culturali e ostacoli familiari possono essere superati.
Consiglio questo romanzo a chiunque sia alla ricerca di una lettura coinvolgente e leggera, ma che sappia far riflettere su tematiche molto importanti.
Nessun commento:
Posta un commento