mercoledì 5 maggio 2021

The Green Monkeys, Mauro Garofalo - Mondadori | Recensione

 Salve a tutti, lettori!

Oggi ho l'immenso piacere di parlarvi di una nuovissima uscita. 

Ringrazio la Mondadori per avermi inviato la copia digitale in omaggio. 


The Green Monkeys

Autore: Mauro Garofalo

Casa editrice: Mondadori

In commercio dal: 20 aprile 2021

Pagine: 204 p., Rilegato

Prezzo di copertina: 17,90 €

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La luce si era appena levata a est quando Sun arrivò sul tetto del grattacielo. La ragazza inspirò, provò a espandere il ki al respiro del mondo, prima alla città e poi, ancora più giù, alle foreste che intrappolavano lo smog. Lì c'era il Muro Verde che girava tutt'intorno a Chersom City. Oltre la cortina dei boschi, dove un tempo sorgevano le vecchie città, adesso c'erano solo rovine: la natura si era ripresa tutti gli spazi. Mentre caricava il calcio laterale, la ragazza avvertì lo spostamento d'aria. Si fermò. Fu allora che li vide. Sette figure che si muovevano in velocità. Cosa stavano facendo? Poi strizzò gli occhi: stavano iniziando a scalare un palazzo? Sun non può saperlo, ma quell'alba non sarà solo l'inizio di un nuovo giorno per lei. Quello che accadrà da lì in poi – l'incontro con Monkey e le sue Scimmie, traceur che paiono volare da un grattacielo all'altro, la scoperta del tradimento e dei piani di conquista del fratellastro Kobe e lo svelamento del proprio destino – farà esplodere la campana di vetro sotto la quale si era rifugiata fino ad allora. Per la prima volta, i suoi occhi vedranno tutto con chiarezza e quel che osserveranno sarà l'inevitabilità dello scontro imminente tra la classe politica avida e arrogante della sua città, che ancora si ostina a considerare la natura "al servizio" della metropoli (e che ha dimenticato le conseguenze degli errori commessi dalle generazioni passate), e un gruppo di giovani ribelli, le Scimmie, disposti a tutto pur di difendere la foresta in cui sono cresciuti e l'idea di una convivenza possibile tra questa e la città. E a quel punto Sun, tenace e determinata come i fili verdi nei prati, i germogli che crescono spontanei nei campi, le erbacce agli angoli delle strade, non potrà più stare in disparte a guardare.




Leggere autori italiani, per me, ha sempre un valore aggiunto. Spesso si tende a preferire letture straniere, perché si parla - ahimé - troppo poco delle perle che abbiamo in Italia. 

Mauro Garofalo ha scritto un romanzo difficile da categorizzare. Un fantascientifico distopico che nasce come lettura per ragazzi, un genere che apprezzo molto. Proprio per questo, quando mi è stata proposta questa lettura, sono rimasta molto felice. 

Scrivere un romanzo del genere non è affatto facile, bisogna lasciar entrare il lettore nel mondo che si è deciso di immaginare, portare alla luce le criticità presenti, e far in modo che i personaggi non risultino soltanto delle pedine. 

Garofalo è riuscito a trattare, in sole duecento pagine, una tematica che dovrebbe stare molto a cuore a tutti: il benessere del pianeta. Riuscire a sensibilizzare le giovani generazioni su questo tema, in modo innovativo, non ridondante, è davvero difficile. Garofalo è riuscito perfettamente nel suo intento. 


Nella sua storia, la natura è riuscita a riprendersi i suoi spazi. Al posto delle città, ormai c'è la natura. Il Muro Verde contorna Chersom City. Tutto cambia, per Sun, il giorno in cui, salendo su un grattacielo all'alba, vede sette figure che stanno scalando un palazzo, quasi come fossero delle scimmie. 

Questo avvenimento sembra farle vedere la sua realtà sotto un altro punto di vista. Capirà, infatti, che la natura non è al servizio della città, e che gli errori commessi in passato dalle precedenti generazioni possono essere sovvertiti. La natura va infatti protetta, e assieme alle Scimmie - un gruppo di ribelli - Sun capirà cos'è giusto fare, per il bene del pianeta. 

Lo stile di scrittura è lineare, ma non banale. Riesce a tenere alta l'attenzione del lettore, avendo condensato in sole duecento pagine una storia ben strutturata. 

L'unico difetto sta proprio in questo, avrei preferito un romanzo più lungo. Da grande amante del genere distopico, mi avrebbe fatto piacere poter restare ancora un po' ancorata a queste pagine, e conoscere più a fondo i personaggi, con cui purtroppo non sono riuscita molto bene ad empatizzare. 


Consiglio questo romanzo a chi apprezza il genere fantascientifico, e a chi ha una predilezione per le distopie. In particolare perché le tematiche affrontate possono aiutare a far riflettere su quanto la natura sia importante e vada protetta. 

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