sabato 29 ottobre 2016

Il mio primo giorno, Recensione

Titolo: Il mio primo giorno
Autore: Giacobbe Scurto
Trama: Un uomo e una donna, e poi lui - Nathan. Un padre e una madre in un viaggio che porta con sé tutte le contraddizioni e i paradossi della vita, quella vera. Il protagonista e sua moglie, Emily, stanno per avere un bambino, ma non sempre quei nove mesi sono come te li aspetti. Le circostanze mettono in subbuglio la mente e il cuore dei due genitori, e il protagonista lo racconta dando voce ai suoi pensieri e alle sue emozioni. Quelle di un padre che affronta a nuoto un oceano con onde troppo grandi. Quelle di chi comprende che è solo nuotando, affondando e riemergendo che ti rendi conto che alla fine solo tre cose rimangono: fede, speranza e amore.
Editore: Auto-pubblicato
Numero pagine: 96


Il mio primo giorno è un romanzo autopubblicato, e tratto da una storia vera, infatti l'autore stesso racconta della sua esperienza (sua e di sua moglie), con la gravidanza.

Fin dalle prime pagine ci accorgiamo che il narratore è il protagonista diretto della storia.
E' davvero interessante leggere i pensieri di una persona che ha vissuto quelle stesse esperienze.

Non c'è una vera e propria trama, si ripercorrono, infatti, i pensieri del protagonista. Dai primissimi momenti, ossia quando Emily - la moglie - scopre di aspettare un bambino. Della loro felicità dopo aver avuto la notizia, e del loro dolore nel sapere che potrebbero esserci delle complicazioni.
Nathan è il frutto del loro amore, un regalo mandato da Dio. Il bambino che sarà il vero e proprio personaggio attraverso il quale tutta la storia verterà.

Si percorrono tutti i momenti fondamentali della gravidanza di Emily, le visite, lo scorrere dei pensieri, e la

La fede è il pilone che sostiene i due protagonisti attraverso i nove mesi. Nonostante ci siano tantissimi problemi, credono alla provvidenza, al fatto che Dio li guiderà e li accompagnerà attraverso il suo disegno.

E' un romanzo estremamente emozionante, soprattutto perché racconta dell'esperienza diretta di queste due persone.
Lo stile di scrittura, è molto artificioso, forse proprio perché è una vicenda vissuta dall'autore, che ha messo su carta tutti i suoi sentimenti riguardanti Nathan, il suo bambino.

La tematica trattata non è affatto leggera da affrontare. Infatti ho dovuto leggerlo in pillole, proprio per l'emotività dell'argomento.


E' un romanzo che riesce a dare speranza ai lettori, soprattutto in quelli più credenti.
Consiglio la lettura, infatti, soprattutto a questi ultimi. La religione è un elemento cardine del libro.



Nessun commento:

Posta un commento