martedì 16 febbraio 2016

Il trono di spade - Recensione

Il Trono di Spade - Il Grande inverno (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco #1), George R.R. Martin 



Trama:
In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei - sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita o il sonno a chi ha la mala di incontrarli?



Avevo un certo timore reverenziale per questo libro, così come per quest'autore in generale. George R.R. Martin è uno scrittore molto prolifico, di cui ho sentito parlare bene, ma in molti sostengono che sia noioso. Proprio per questo non sapevo cosa aspettarmi.

La storia la conoscevo già prima di leggere il volume - poiché ho già visto e adorato la celeberrima serie TV- e, molto probabilmente, questo mi ha aiutato a stare al passo con il mucchio di personaggi presenti nella storia. I protagonisti sono moltissimi, e in ogni capitolo è stato scritto dal punto di vista di uno di questi. Questo romanzo in particolare è il primo di una saga fantasy, chiamata Le cronache del ghiaccio e del fuoco.
Non è un fantasy come tutti gli altri, perché è totalmente distante da tutto ciò che ho letto finora.
Non è affatto noioso, non bisogna assolutamente farsi spaventare dalla mole del libro. I giochi di potere, gli intrighi di corte, i combattimenti, l'aria medievale, sono descritti fin nel dettaglio, tanto che ci si sente a Westeros, a corte, assieme a tutti questi personaggi. Non c'è qualcuno in assoluto buono, o in assoluto cattivo, Martin racconta in modo neutrale tutto quel che succede, proprio per questo è realista, nonostante sia un fantasy ambientato in una sorta di Medioevo, è più attuale di quel che si possa credere.

Lo stile di scrittura non è particolarmente semplice, ci sono parecchie e davvero dettagliate descrizioni, che potrebbero annoiare chi non è particolarmente abituato ad approcciarsi ad uno stile leggermente più complesso. Sicuramente il gran numero di personaggi, assieme con la scrittura dell'autore, non aiuta un pubblico piuttosto giovane - per età e per tipologie di letture - ad apprezzare pienamente un libro e, in generale, un autore di così grande bravura.

George R.R. Martin è capace di ammaliare i lettori con le sue storie, e la sua scrittura davvero notevole.

Un romanzo da cinque stelline su 5, davvero consigliatissimo per chi è alla ricerca di una saga fantasy piuttosto corposa, non banale, dallo stile di scrittura accurato e allo stesso tempo piacevole.


Spero davvero di riuscire a recuperare presto il secondo tomo della saga.

Voi lo avete letto? Siete appassionati come me della serie TV?