venerdì 25 gennaio 2019

Siamo solo piatti spaiati - Recensione

Salve a tutti, lettori!
Torno oggi con una recensione molto importante, di un libro che mi ha sorpreso davvero molto! 


Titolo: Siamo solo piatti spaiati
Autore: Alessandro Curti
Casa editrice: CV1
Prezzo di copertina: € 13,00

Davide conduce una normale adolescenza come tanti suoi coetanei: frequenta il liceo, si diverte con gli amici e discute con i genitori fino a quando un evento non calcolato stravolgerà la sua vita e lo condurrà in un mondo a lui sconosciuto. Qui incontrerà ragazzi molto diversi da lui e adulti di cui non si fida. Tranne Andrea, per il quale nutre una sorta di amore-odio perché risveglia in lui riflessioni e pensieri che mai si sarebbe aspettato. E che spesso lo infastidiscono. Il viaggio che effettuerà lo cambierà in modo indelebile, restituendolo al suo vecchio mondo inevitabilmente cambiato. E nulla sarà più come prima.




Il protagonista di questa storia è Davide, un adolescente costretto a vivere in una comunità a seguito di un particolare evento che gli ha cambiato la vita. Il suo trasferimento tra quelle mura gli farà acquisire maggior consapevolezza di sé e a comprendere ciò che davvero è giusto e sbagliato.

Già dalle premesse il libro sembra speciale, infatti è in grado di far riflettere il lettore sotto molteplici punti di vista.
Viviamo la storia del protagonista dai suoi occhi, cosa che aiuta certamente ad immedesimarci nella sua vicenda e soprattutto a comprendere cosa pensa e prova.


Davide, nel corso della sua permanenza nella comunità, si troverà a dover interagire più o meno volentieri con diverse figure, primo tra tutti Andrea, uno degli educatori che affiancheranno il ragazzo. La crescita personale del protagonista avviene soprattutto grazie a questo educatore, una persona che sarà una vera e propria guida nel suo percorso.

Ciò che ho apprezzato particolarmente della storia è la narrazione. Uno stile di scrittura semplice e pulito, al tempo presente, che molti non gradiscono. Io ho trovato questa scelta estremamente funzionale, essendo un romanzo di formazione, entrare nella psicologia del protagonista è il modo migliore per entrare in empatia con Davide.

Ho trovato molto piacevoli le citazioni riferite ad Harry Potter o a Call of Duty, che rendono sicuramente più veritieri i pensieri di un adolescente di diciassette anni.

Certamente promuovo con piacere questo romanzo di formazione, dandogli 4 stelline su cinque. E' sicuramente una lettura consigliata, apprezzabile sia da un pubblico giovane, che dai più grandi. Offre, infatti, diversi spunti su cui soffermarsi: il cambiamento, la paura di fidarsi del prossimo, e il saper ascoltare.

E' un romanzo che mi ha davvero sorpreso, colgo l'occasione per fare i miei più sentiti complimenti all'autore, che ringrazio per questa magnifica esperienza di lettura.

Io ci trovo della poesia. I piatti sono come noi ragazzi: tutti diversi, qualcuno più scheggiato di altri, alcuni colorati e altri anonimi. In fondo ci rispecchino molto, ma la visione d'insieme è particolare, irripetibile. Riescono tutti a stare nella stessa tavola, come noi riusciamo a convivere nonostante le nostre differenze. 
Fino ad oggi non me n'ero mai accorto, non avevo dato importanza a tutti questi piatti e bicchieri nei quali consumiamo i nostri pasti. Ma forse ha ragione Reza.Siamo solo piatti spaiati...

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