giovedì 3 settembre 2020

Il mondo nuovo. Edizione illustrata - Aldous Huxley | Review Party

 


Grazie, di nuovo a Mondadori per avermi permesso di leggere quest'opera necessaria, in una nuova edizione, sicuramente curatissima, con le illustrazioni di Giuseppe Palumbo. 


Titolo: Il mondo nuovo

Autore: Aldous Huxley

Editore: Mondadori

Traduttore: Lorenzo Gigli, Luciano Bianciardi

Illustratore: Giuseppe Palumbo

Data pubblicazione: 25 Agosto 2020

Pagine: 480

Formato: digitale (euro 11,99) cartaceo (euro 28,00)




Scritto nel 1932, Il mondo nuovo è un romanzo dall'inesausta forza profetica ambientato in un immaginario stato totalitario del futuro, nel quale ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificabile a un malinteso mito del progresso. I cittadini di questa società non sono oppressi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. In cambio del benessere fisico, però, devono rinunciare a ogni emozione, a ogni sentimento, a ogni manifestazione della propria individualità. Al romanzo seguono la prefazione all'edizione 1946 del "Mondo nuovo" e la raccolta di saggi "Ritorno al mondo nuovo" (1958), nelle quali Huxley tornò a esaminare le proprie intuizioni alla luce degli avvenimenti dei decenni centrali del Novecento. In questa edizione incubi e ossessioni prendono corpo nei disegni di Giuseppe Palumbo.

Il mondo nuovo, o Brave New World, è un romanzo fantascientifico distopico, scritto nel 1932. Tengo a sottolineare nuovamente la data in cui ha preso forma il romanzo, poiché è sorprendente quanto moderno sia questo testo, sebbene sia stato scritto pochi anni prima la Seconda Guerra Mondiale. 


Il romanzo è ambientato nell'anno di Ford 632, e corrisponderebbe all'anno 2540, in una società il cui motto è "Comunità, Identità, Stabilità". A seguito di una grande guerra, il mondo verrebbe unito in tanti grandi stati, governati da dieci G Mondiali.


La società descritta da Huxley è basata sui principi ideati da Ford nel realizzare il famoso "Modello T", in particolare la produzione in serie, tanto che Henry Ford è riuscito a rimpiazzare la croce cristiana, facendola sostituire con una T. 


Tutta la popolazione non conosce la storia del mondo, sa che - vagamente - c'erano state delle barbarie. Soltanto i Governatori sanno cosa effettivamente fosse successo. Il rifiuto per la storia, deriva soprattutto da un'idea del loro "idolo", lo stesso Henry Ford. 

Tutto ciò che è accaduto precedentemente al 1908 - anno della produzione del già citato modello T - viene cancellato. Il 1908 diventa il nuovo anno 1. 

La voglia di emulare Ford è ancor più evidente: viene infatti applicata la produzione in serie, alla riproduzione umana. Argomento estremamente attuale, che viene affrontato con un linguaggio scientifico, infatti, soprattutto nell'inizio del romanzo, si parla nello specifico delle apposite fabbriche, dove vengono prodotti gli embrioni umani. 

Nel mondo ideato da Huxley non esistono malattie, non esistono guerre, né la tristezza. Viene infatti somministrato un medicinale per ogni eventuale infelicità, che in realtà è una droga euforizzante, in modo tale da poter controllare la popolazione.


"I metodi che si usano oggi per vendere il candidato politico, come se fosse un deodorante, danno all'elettorato questa garanzia: egli non sentirà mai dire la verità, su niente"


Il Mondo nuovo, però, è caratterizzato da assoluta mancanza di sentimenti e sensazioni, né positive, né negative. Non esiste l'amore, poiché gli individui vengono concepiti alla stregua di robot, e vengono programmati per non desiderare altro, se non quello che già possiedono. 

Quella di Huxley è una distopia davvero ben pensata e posta su carta. Sembra assurdo sia stata scritta e pensata soltanto negli anni Trenta. Vengono fatte alcune "premonizioni" che Huxley ha tenuto a commentare in "Il ritorno al mondo nuovo" una raccolta di saggi, nella quale l'autore vuole esaminare il suo scritto, alla luce di ciò che è accaduto a metà del Novecento. 


Le parole possono essere paragonate ai Raggi X; se si usano a dovere, attraversano ogni cosa. Leggi, e ti trapassano.


Quella di Huxley è una critica pungente nei confronti, non tanto della tecnologia, quanto nel suo errato utilizzo, ma soprattutto nella disumanizzazione che ha portato l'industrializzazione. 

"I discorsi del candidato-attore devono essere brevi e scattanti. I grandi problemi del momento debbono essere liquidati in cinque minuti al massimo"

Un'ulteriore idea, certamente corretta, a mio parere, sta proprio nel fatto che la società crede di essere felice, soltanto quando viene controllata totalmente. Quella di Huxley vuole essere una critica non troppo sottile nei confronti di una felicità che è artefatta. 

Purtroppo, Huxley non è molto letto, e viene costantemente eclissato da figure, certamente illustri, del calibro di George Orwell. Il paragone tra i due autori viene quasi in modo automatico. Quella di Huxley è una prosa immediata, senza fronzoli, e più scientifica. Sicuramente cruda, accattivante e pungente. 


Ho apprezzato tantissimo questa lettura, totalmente immersiva, ma così forte e reale da far venire i brividi. Huxley, come un vero pugno allo stomaco, ci aiuta a riflettere, pagina dopo pagina, su tantissimi argomenti, in particolare sulla società. Perché, come ho ampiamente sottolineato, Huxley non conosceva Hitler nel momento in cui scrisse queste pagine, ma riuscì ad entrare nella psiche umana, analizzando tanti comportamenti che avrebbe avuto la popolazione.


"Ma Il mondo nuovo è un libro sul futuro e, qualunque siano le sue qualità artistiche o filosofiche, un libro sul futuro ci può interessare solo se si ha l'impressione che le sue profezie possano plausibilmente avverarsi."


 Sta proprio in questo la grandiosità del romanzo - che quasi non mi sento di definire tale. Il futuro ideato e immaginato dall'autore potrebbe totalmente avverarsi, non sento essere totalmente lontano e assurdo. Come un pugno allo stomaco, vuole farci prendere consapevolezza di quel che siamo e di quello che potremmo diventare. 


Consiglio questo libro a chiunque si senta di poter affrontare una lettura, non passiva, ma critica, e di riflettere sulla società. Adattissimo per chi ama le distopie, lo ritengo assolutamente un romanzo necessario. 



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