Salve a tutti, lettori!
L'articolo di oggi è molto speciale, fa parte del blogtour organizzato dalla mia dolcissima Eleonora di Vivere Tra Le Righe, in collaborazione con Mondadori.
Quando mi ha proposto questa lettura, ho accettato immediatamente, spinta dalla voglia di approfondire un tema estremamente importante: la violenza di genere.
Vi consiglio caldamente di recuperare anche gli articoli delle altre blogger che hanno partecipato, ne trarrete sicuramente beneficio.
Il romanzo che abbiamo avuto la possibilità di leggere è
Non ti guardare indietro
Autore: Jessica Barry
Casa editrice: Mondadori
Prezzo di copertina: € 19,00
Mezzanotte. Cait Monaghan e Rebecca McRae si trovano in macchina su una strada desolata che attraversa il deserto del Nuovo Messico. Non si sono mai incontrate prima. Il lavoro di Cait consiste nel portare al sicuro donne in fuga senza mai fare domande. Come la maggior parte di loro, Rebecca sta cercando di scappare da qualcosa. C’è una ragione per cui Cait sceglie di aiutare delle sconosciute: anche lei ha un passato e sa cosa vuol dire essere inseguite. Entrambe hanno segreti da proteggere e le vite di entrambe sono in pericolo.
Quando un camion arriva ad alta velocità alle loro spalle, in un primo momento le due donne pensano si tratti di qualche autista arrabbiato, ma capiscono in fretta che chiunque sia alla guida sta dando loro la caccia.
Mentre aumentano i chilometri che si lasciano alle spalle e i pericoli che devono affrontare, il passato tenuto così faticosamente nascosto torna a perseguitarle. Qualcuno vuole morta una di loro, ma quale delle due? E quel qualcuno, considerata la vita che ciascuna di loro ha condotto, potrebbe essere chiunque. Se Cait e Rebecca vogliono sopravvivere, devono imparare a fidarsi l’una dell’altra e di se stesse. Ma la fiducia ha un costo, ed entrambe hanno già pagato un prezzo molto alto.
Con Non guardare indietro, Jessica Barry regala ai lettori un thriller avvincente e attualissimo su due donne che combattono per il loro diritto di esistere.
Quando ci si trova a leggere romanzi come questo, che si basa sulla violenza di genere, occorre sempre riflettere.
E' un tema delicato e doloroso da trattare. E' per questo che non se ne parla spesso? Si può fare qualcosa per evitarlo?
"E' violenza contro le donne ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà."
Art 1 della dichiarazione Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne
La normativa contro la violenza di genere persegue tre obiettivi principali:
1. Prevenire i reati - La normativa (con la legge n.69/2019 in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere) rientra nella Convenzione di Istanbul (2011), il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica. Prevede la violenza sulle donne come una forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione.
Della raccolta e del monitoraggio dei dati si occupa l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), l'organismo interforze Polizia-Carabinieri.
Per le segnalazioni è attivo il 1522, il numero verde di pubblica utilità della Rete nazionale antiviolenza, multilingue e attiva 24 ore su 24 in tutta Italia.
2. Punire i colpevoli: Sono state attuate delle modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.
(Per ulteriori riferimenti normativi.)
3. Proteggere le vittime: è fondamentale. Tante sono le associazioni che si propongono di salvaguardare e proteggere le vittime di violenza.
Telefono Rosa: la prima associazione italiana al fianco delle Donne e dei minori, con un team di psicologhe attivo che fornisce un servizio di consulenza gratuita, e avvocati esperti in materia di diritto di famiglia, diritto minorile e diritto penale.
Attualmente il Telefono Rosa gestisce: quattro Centri antiviolenza, due Case Rifugio, due Case di semiautonomia.
Sedi in Italia del Telefono Rosa
1990 Apertura sede del TELEFONO ROSA – VENETO
1993 Apertura sede del TELEFONO ROSA – PIEMONTE
1997 Apertura sede del TELEFONO ROSA – LOMBARDIA
2008 Apertura sede del TELEFONO ROSA – LAZIO
2010 Apertura sede del TELEFONO ROSA – CAMPANIA
2012 Apertura sede del TELEFONO ROSA – SICILIA
Associazione Frida: una aps che agisce per la prevenzione ed il contrasto della violenza contro le donne, con sede a San Miniato.
Offre diversi servizi, quali accoglienza telefonica, colloqui di sostegno per la fuoriuscita dalla violenza,
consulenza e assistenza legale, ospitalità in casa rifugio.
Frida aderisce alla rete nazionale dei centri antiviolenza D.I.Re – donne in rete contro la violenza e al coordinamento regionale dei centri antiviolenza della Toscana, TOSCA.
Ha la possibilità di accogliere le donne solo su appuntamento presso uno dei seguenti sportelli antiviolenza: Castelfranco di Sotto, Montopoli Val d'Arno, Santa Croce sull'Arno, Fucecchio, Ponte a Egola.
Casa donne: La Casa delle donne per non subire violenza Onlus è un’associazione nata da un gruppo di donne femministe che ha progettato un centro antiviolenza, aperto nel 1990.
Nel Centro d’accoglienza pubblico di via dell’Oro 3 a Bologna le donne possono trovare diversi servizi:
- colloqui telefonici;
- colloqui individuali personali per progettare un percorso di uscita dalla situazione di violenza;
- gruppi di sostegno;
- informazione e consulenza legale;
- accompagnamento ai servizi socio-sanitari;
- sportello di orientamento e accompagnamento al lavoro;
- sostegno alla genitorialità per madri, e per coppie di genitori le cui figlie minorenni subiscono violenza dal partner;
- sostegno psicologico ai minori vittime di violenza.
Nelle Case rifugio le donne possono trovare ospitalità sole o con i/le loro figli/e minori durante il percorso di uscita dalla violenza. Attualmente l’associazione ne gestisce 3.
Dal 1995 è attivo il progetto Oltre la strada, rivolto a donne migranti vittime di tratta e sfruttamento sessuale e/o lavorativo.
D. i. Re. Contro la violenza Donne in rete contro la violenza: La Rete nazionale antiviolenza gestita da organizzazioni di donne, un gruppo di 82 organizzazioni sul territorio italiano, che gestiscono oltre 100 Centri antiviolenza e più di 50 Case rifugio.
Le sue azioni sono orientate a rendere visibile il fenomeno della violenza maschile sulle donne, modificando nella società la percezione della sua entità e gravità per collocarlo tra crimini contro l’umanità, attraverso: iniziative per diffondere conoscenza del fenomeno della violenza e progetti di ricerca.
Doppia Difesa: è una Fondazione Onlus costituita nel 2007.
La volontà delle fondatrici, Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, è aiutare chi ha subìto discriminazioni, abusi e violenze ma non ha il coraggio, o le capacità, di intraprendere un percorso di denuncia.
Svolge una duplice attività, come sostegno e tutela alle vittime e promozione della “tolleranza zero” verso discriminazioni, abusi e violenze.
Si avvale della collaborazione di operatori, psicologi e avvocati, che si occupano della prima accoglienza, della consulenza e dell’assistenza psicologica e/o legale.
Queste sono soltanto alcune delle associazioni e fondazioni presenti in modo attivo sul territorio italiano.
Come comportarsi di fronte a una donna che subisce violenza? Casa delle donne ci offre un ricchissimo vademecum su come agire per poter aiutare, in prima persona, la vittima. Ci ricordano, inoltre, quanto sia importante schierarci dalla parte della donna, e non dalla parte di chi esercita la violenza.
Ringrazio infinitamente la Mondadori ed Eleonora per avermi permesso di approfondire questa tematica tanto importante, per avermi permesso di leggere Non guardare indietro, un thriller meravigliosamente scritto, di cui vi parlerò più approfonditamente in un prossimo articolo e su Instagram.
Buone letture!
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